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Diario di viaggio,  Travel

Bologna – il blogtour

Bologna la dotta, Bologna la grassa.

Questi sono i due aggettivi che vengono in mente pensando a Bologna, città che per le sue vie conserva l’impronta della civiltà del passato e dello splendore medioevale.

Città cosmopolita e giovane e che nel nostro tour ci ha affascinati con le sue altre “facce” e scoprendo la “Bologna sotterranea, quella delle origini” con i resti delle fondazioni della città romana che risale al II sec. A.C.

La “Bologna inattesa, quella dei canali e delle acque che scorrono sotterranee” da ammirare come in un quadro attraverso una finestrella quanto mai caratteristica: la finestrella sul Reno, situata proprio sul canale delle Moline, uno dei tanti canali sotterranei della città.

L’occasione per  scoprire Bologna è stata la presentazione del nostro libro #atavolaconamore organizzata dal network #ristorantipugliesiinitalia.

Quello che di Bologna ci ha lasciato stupiti è stata la sua verve cosmopolita e  festosa con tutti i cortei dei neolaureati  in giro per le strade a festeggiare, unita a una sorta di calma e tranquillità che si respira passeggiando sotto i portici.

I lunghi portici patrimonio Unesco dell’umanità- sono per Bologna come un lungo filo rosso che lega la città e la caratterizza tra giochi di luce, ombre, musica… in questo gioco di luci e ombre abbiamo apprezzato “Bologna la rossa”.

Infatti la città fu costruita con mattoni rossi e oggi questo colore predomina su tutta la città, un rosso che riflette tutte le sue sfumature a ogni ora del giorno.

Il nostro tour è cominciato da Piazza Maggiore, la piazza grande per i bolognesi, dove il rosso dei mattoncini svetta sulla Basilica di San Petronio  e dove predomina nei sui tre palazzi più belli che la delimitano: Palazzo del Podestà, Palazzo Re Enzo, Palazzo d’Accursio che chiude la piazza e sede della Salaborsa, sotto la pavimentazione trasparente dell’attuale piazza coperta si possono vedere reperti archeologici dovuti alla stratificazione di varie civiltà, presentandoci la “Bologna delle origini”.

Il palazzo nel corso dei secoli subisce diverse destinazioni d’uso, da orto botanico a sala delle contrattazioni di borsa, oggi è sede di una moderna biblioteca.

Rosse anche le due Torri. Un tempo nella “Bologna turrita” si contavano ben 180 torri, simbolo delle potenze delle famiglie, oggi se ne contano una ventina ma il centro della città è dominato dalla Torre degli Asinelli e dalla Torre della Garisenda.

Esse sono nate insieme, alla fine del secolo XI, in un momento molto significativo della storia di Bologna, quando si crearono le condizioni politiche anche per la formazione del Comune. Sotto le Due Torri da tempo immemorabile si svolgeva il mercato e ad oriente di esse si ebbe lo sviluppo urbano più consistente nei secoli X-X
La torre degli Asinelli è visitabile, dopo 498 scalini arrivi in cima per godere della Bologna Turrita, ma guai a salirci se siete prossimi alla laurea, rischiate di non laurearvi mai!

LA TORRE DELLA GARISENDA

Qual pare a riguardar la Garisenda
sotto il chinato quando un nuvol vada
sovr’essa sì ch’ella in contrario penda,
tal parve Anteo a me, che stava a bada
di vederlo chinare…
Dante Alighieri, Divina Commedia

la torre misura circa quarantotto metri da terra alla sommità ma, sicuramente, era più alta di almeno venti metri. Le cronache affermano che fu costruita tra il 1109 e il 1110, come la vicina Asinelli.
La prima destinazione sarebbe stata decisa per scopi militari ma, avendo ceduto la fondazione, l’uso fu mutato. Proprio a causa della pendenza tra il 1351 e il 1360 fu mozzata: ecco perché è conosciuta anche come torre mozza.

Così piegata Dante, nel canto XXXI la paragona ad Anteo chino…

Impossibile non perdersi nel famoso “quadrilatero” della “Bologna ghiotta”: bancarelle, posti dove mangiare un boccone al volo, dove prendere l’aperitivo, dove bere un paio di bicchieri la sera, oppure sedersi a tavola e cenare con i manicaretti della casa: tortellini, lasagne, mortadella, tigelle… nelle vetrine fanno da padrone.
La tradizione culinaria bolognese inizia nel Medioevo grazie alle famiglie signorili che avevano al loro servizi i migliori cuochi dell’epoca. Cosmopolita già da allora grazie all’Università, si contavano all’epoca ben 150 osterie.

Tra assaggi, taglieri e gelati gustati all’ombra delle torri, il nostro giro della città prosegue a passo spedito verso il Palazzo dell’Archiginnasio la biblioteca comunale aperta nel 1801. Il palazzo dell’Archiginnasio fu costruito fra il 1562 ed il 1563 per dare una sede unitaria all’insegnamento universitario fino allora disperso in varie sedi, le sue mura raccontano abbondantemente la sua storia di studi dotti attraverso fregi e stemmi. 30 arcate, due piani, 10 aule scolastiche, due aule magne poste alle estremità del fabbricato, una per gli Artisti, oggi Sala di lettura della Biblioteca e una per i Legisti: la famosa sala dello Stabat Mater. All’interno dell’Archiginnasio c’è anche la sede del Teatro Anatomico, la sala dove per secoli si sono tenute le autopsie per istruire gli studenti di medicina dell’Università di Bologna.

Proseguendo dalla via dell’Archiginnasio abbiamo attraversato Piazza Cavour ovvero la piazza grande di Lucio Dalla, quella che canta, perchè è li che lui è nato ed è la piazza di cui era innamorato e siamo giunti alla Basilica di San Domenico, in stile romanico una delle chiese bolognesi più ricche di storia d’arte. Patriarca fondatore dei Frati Predicatori (o Domenicani), lo spagnolo San Domenico di Guzman arriva a Bologna intorno al 1200 dove acquisisce la chiesa e la canonica di San Nicolò delle Vigne, zona in cui oggi sorge la basilica ed è qui che si spegne il 6 agosto 1221.

BOLOGNA NEL PIATTO

Le nostre mattine a Bologna sono cominciate con la
COLAZIONE DA BIANCA, via Santo Stefano 1
Un luogo incantato, naif  e colorato. Perfetto per cominciare la giornata leggengo il giornale con tutta calma e perdendosi tra l’amia scelta del menù: dai caffè speciali, alle torte, ai golosi croissant. Il mio preferito? Cioccolato, crema chantilli e cannella.

La pausa di metà mattina con un’invitante fetta di torta, caffè americano, tisane e tè o per una pausa pranzo alternativa con un menù cucito su misura e adatto a intolleranti, vegani o per chi sta seguendo una dieta particolare non può che essere da Bianca

MISSBAKE, via Marsili 1
Piccola e deliziosa, come la cucina di casa, un posto dove grazie all’ampio sorriso della proprietaria ti entra nel cuore e dove mentre degusti e ti gusti la tua pausa vedi pesare, mescolare e infornare biscotti e torte.

Per le strade del quadrilatero è difficile scegliere, ci si può fermare ai tavoli in esterno di
EATALY , via degli Orefici
-MERCATO DI MEZZO, via Clavature 12
Il Mercato di Mezzo è uno dei luoghi storici più rappresentativi della
cultura del cibo bolognese, a due passi da Piazza Maggiore: fin dal
Medioevo è stato questo il luogo dei sapori e dell’incontro, del
commercio, della memoria e della tradizione gastronomica della città

– VIA PESCHERIE VECCHIE…. per degustare un ottimo tagliere in una delle tante salmenterie dovete solo aver fortuna di trovare un tavolo libero!

– IL TIGELLINO, via Calzolerie 1
Alle spalle di Piazza Maggiore offre le tipiche tigelle bolognesi, per un street food perfetto!

La pausa gelato noi l’abbiamo fatta all’ombra delle due  torri dalla
GELATERIA DA GIANNI, via Santo Stefano 48
Tanti gusti ma ciascuno ben distinto: semplicemente un ottimo gelato!

La  presentazione del nostro libro ci ha condotti a
LA CONFRATERNITA DELL’UVA, via delle cartolerie
Libri, musica di sottofondo, un giardino nascosto deliziso, intimo e romantico ma soprattutto grazie ai due proprietari Giorgio e Antonio, pugliesi doc si possono degustare  i sapori e le eccellenze della Puglia.

LA GERUSALEMME I BOLOGNA

Così è considerata la Basilica di Santo Stefano, uno dei luoghi più belli e affascinanti di tutta la città, e uno dei luoghi più antichi di Bologna. I bolognesi in realta la indicano come “le 7 chiese” per segnalare i diversi edifici che costituiscono un unico e originale complesso.
Le origini  sono particolarmente controverse; alcuni attribuiscono la sua nascita al Santo Petronio di Bologna, a quel tempo vescovo della città, il quale nel 430 volle edificare un complesso da dividere poi in sette chiese che nel loro insieme  avrebbero formato una ricostruzione simbolica dei luoghi della Passione di Cristo, come attesterebbe l’antica denominazione del complesso: ‘Sacra Hierusalem’. Altre voci piuttosto accreditate invece la vedono elevata sempre da Petronio però sulle rovine di un tempio pagano preesistente, vicino al quale sarebbero state poi affiancate  una riproduzione del Santo Sepolcro di Gerusalemme e accanto al sacello con le spoglie dei protomartiri bolognesi Vitale e Agricola. è uno dei luoghi più belli e affascinanti di tutta la città, nonché uno dei luoghi più antichi di Bologna.

BOLOGNA IN VALIGIA

Tra manicaretti e prodotti tipici c’è delle scelta, ma potevamo tornare a casa senza la tipica sfoglia?
SFOGLIA RINA, via Castiglione 5
Abbiamo fatto incetta di tortellini, vari tipi di tortelloni e passatelli per gustarli nella nostra cucina.
Ma vi sveliamo un segreto? Qui alla Sfoglia Rina si può anche mangiare per gustare la vera pasta bolognese con il suo ragù più tipico.

SALSAMENTERIA TAMBURINI, via Santo Stefano
Dopo aver gustato un ottimo tagliere non puoi non aver voglia di impacchettare quelle bontà per gustarle poi a casa

MERCATO DI MEZZO, via Ugo Bassi 23
Una meta imperdibile per gli appassionati di food, aperto fin dalle 7 del mattino 
Un luogo cosmopolita per profumi, sapori e persone, dove s’incontrano
realtà agroalimentari regionali e non. Il Mercato delle Erbe è il
mercato coperto più grande del centro storico, dove primizie di frutta e
verdura, carne, formaggi, salumi, vini e pesce fanno da padroni.

Ma da vere foodblogger ci siamo imbattute in un negozio che seguiamo su Instagram
LA GALLINA SMILZA, via Santo Stefano 14
e qui ci siamo completamente perse e naturalmente abbiamo arricchito la collezione dei nostri props

– MAISON MADELEINE, via San Felice 63
Una vera chicca per gli appassionati di arts & crafts, cakes, tea time.

Scopri le nostre tappe del cuore nell’apposita sezione

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