Il vino che accompagna la vellutata di zucca con ravioli
Il vino eleva l’anima e i pensieri tanto da far allontanare le inquietudini dal cuore dell’uomo.
Per tanto tempo ho ignorato la poesia del vino, poi un giorno è successo ed è stato amore.
Quando il nettare degli Dei scivola nel mio bicchiere, qualcosa brilla, è il
territorio, è il sole, è la mano dell’uomo che ha accudito la vigna. No, non è
semplice uva, non è semplice vino.
E’ poesia che parla di colori, di frutta e fiori, di spezie, di profumi che
catturano i sensi.
Ognuno ha il suo carattere: giovale, austero, frizzante, morbido e setoso. Sta a noi carpirne i segreti e saperlo abbinare, perché scegliere il vino giusto per ogni portata è frutto di un abilità sensoriale che sa riconoscere le più piccole sfumature sia del cibo che del vino.
Quando il vino è nel nostro bicchiere si apre un mondo, è come se fosse una delle migliori pozioni magiche in quanto predispone il cuore alla felicità e l’animo al godimento: disinibisce, rilassa, rallegra.
E’ il compagno perfetto di ogni pietanza, è quello che completa
il piatto e che esalta i sapori della tavola.
Il segreto sta nel trovare il giusto equilibrio.
Cosa c’è di più confortante di un calice di vino e un piatto di zuppa quando fuori fa freddo?
La vellutata di zucca è un piatto tipico autunnale che scalda cuore e palato, in questo caso accoglie dei ravioli farciti con carne per un primo piatto leggero e raffinato.
La ricetta: ravioli su vellutata di zucca
Per la vellutata:
800 ml di brodo vegetale, 2 patate, 1 kg di zucca, 100 ml di panna liquida, 100
g di porri, sale, olio evo, pepe
500 g di ravioli, sale, pancetta, noce moscata
Mettere in padella con l’olio il porro, dar rosolare e aggiungere un paio di cucchiai di brodo. Quindi unire la zucca a cubetti, insaporire per qualche minuto, unire anche le patate a cubetti, coprire col brodo e cuocere per 30 minuti. Frullare la preparazione col minipimer aggiungendo la panna, aggiustare di sale e pepe.
Cuocere in abbondante acqua salata i ravioli, scolarli e adagiarli sulla vellutata di zucca, decorare il piatto con una rosa di pancetta e una spolverata di noce moscata.
Il vino in abbinamento
Il vino che ho scelto per esaltare questo piatto è un fichi d’india, una Primitivo Igp Salento 2017 delle cantine Tormaresca.
Un vino rosso con un colore rubino intenso. Per quanto sia un prodotto da uve primitivo è un vino leggero che ben rappresenta l’energia del sole pugliese. Il suo bouquet fruttato e aromatico rivela sentori di frutti di bosco e amarena con un tocco di spezie. In bocca risulta morbido con tannini rotondi.
Un vino che ben contrasta il gusto del piatto con la spiccata nota dolce della zucca equilibrata dai ravioli di carne e dalla spolverata di noce moscata.
L’etichetta
”Lu sule, lu mare e lu jentu”: l’energia e la
forza ammaliatrice di luoghi magici passano nelle note di questo primitivo. Il
primo vitigno a bacca rossa a essere raccolto, di qui il nome, è il varietale
che meglio rappresenta il Salento. Una terra segnata da mille culture, la
regione più meridionale della penisola pugliese si estende dalle coste ioniche
del Golfo di Taranto fino alle sponde dell’Adriatico. E’ lungo le coste di
questa terra di confine che si scorgono distese di Fichi d’India i cui ”frutti
coronati di spine” appaiono come ”corallo sulla pietra” (E. Vittorini).