Franciacorta: festival a Bari
Nella splendida e prestigiosa cornice di Villa Menelao alla Cummerse, lunedi scorso (16 maggio), ci siamo inebriate di bollicine e…. quando dico bollicine, chi mi conosce sa quali sono le mie preferite parlo delle “bollicine tutte italiane di Franciacorta”!
Si, perchè proprio a Turi si è svolto il Festival del Franciacorta, dove l’eccellenza italiana del buon bere ha incontrato e sposato le eccellenze gastronomiche della nostra terra, in un tripudio di sapori.
A partecipare all’evento 29 aziende dislocate nel verde parco e associate alle cummerse. L’eccellenza si raggiunge solo con il massimo della passione (gothe) ed è questo che si respira passando dai diversi banchi di assaggio: Brut, Extra Brut, Satèn, Rosé, Pas Dosé, Riserva in abbinamento alle eccellenze “pugliesi” con i prodotti del salumificio Santoro, con i carpacci di pesce, con il caciocavallo podolico, con i piatti tipici della tradizione (cicerchie, fave, polpette di baccalà….), con burrate e mozzarelle fatte al momento.
FRANCIACORTA: una terra, un metodo di produzione, un vino
racchiusi tra Brescia, le Prealpi Retiche, il lago Iseo e il Oglio. Una
regione dolcemente collinare accarezzata da fresche brezze con un
terreno di alluvionale, ricco di ciottoli e calcare, tutte
caratteristiche che troviamo anche nei vini.
lieviti, non inferiore ai 18 mesi, 30 per i Millesimati e ben 60 mesi per le Riserve.
mesi
millesimato: almeno 24 mesi
Millesimato Satèn e Franciacorta millesimato Rosé: almeno 30 mesi
Satèn, Franciacorta Riserva Rosé: almeno 60 mesi.
IL NOME FRANCIACORTA
Ci riporta alla sua storia lontana legata alle Corti Franche e a quando, dopo l’arrivo dei monaci cluniacensi, il territorio beneficiò di libero scambio nel commercio (curtes francae).
Il toponimo “Franzacurta” comparve per la prima volta negli annali del Comune di Brescia dell’anno 1277, per identificare l’area compresa tra i fiumi Oglio e Mella, a sud del lago d’Iseo. I confini attuali della Franciacorta ricalcano quelli dell’organizzazione del contado in età viscontea ripresa e poi confermata dalla
Serenissima nel XV secolo. Attualmente comprende i territori di 19 comuni della provincia di Brescia.
UN PO’ DI STORIA E IL CONSORZIO
Franciacorta è riconosciuta zona a Denominazione di Origine Controllata (DOC).
Dovrà passare poco più di un ventennio perché i 29 produttori decidano di associarsi e di dare vita, il 5 marzo del 1990, al Consorzio volontario per la tutela dei vini Franciacorta .
FILM CONSIGLIATO
F for Franciacorta di Massimo Zanichelli
Dove scoprirete il mondo del Franciacorta raccontato dai produttori attraverso lo scorrere delle stagioni dell’anno: potatura invernale, fioritura primaverile, vendemmia estiva, arature autunnali.Un film “emozionale” come il vino che racconta.
I NOSTRI CONSIGLI
Non confondete un calice di Franciacorta o di “bollicine” con rifermentazione in bottiglia con un calice di Prosecco!
E’ REATO per tipologia di vino sia per l’uvaggio usato che per metodo di produzione.
– Quando vi troverete faccia a faccia con le “vostre bollicine” osservate il perlage ovvero il numero delle bollicine, la loro grana se abbastanza fini o fini e la loro persistenza. Perdetevi nel suo “fresco profumo”
SOPRATTUTTO
– non roteate il bicchiere e questo vale anche per il prosecco! Si rotea il bicchiere solo quando dobbiamo valutare la consistena di un vino fermo!
– temperatura di servizio 8-10°
– ideale a tutto pasto, con le sue diverse tipologie si abbina a molti piatti