Maison Lizia
Reportage

Summit delle Insegnanti di cucina italiana

La vita ci riserva sempre molte sorprese, molte delle quali alla fine sorprese non sono ma è il semplice fluire degli avvenimenti. Tutto è già scritto e quel che ci deve accadere… accadrà. Semplice fatalismo?

Orazio scriveva: “Non ti chiedere mai, ché non si può, qual destino gli dèi abbiano pronto per me, per te…. meglio quel che verrà, prender così com’è… giorno dopo giorno, mentre parliamo, l’ora già scorre rapida. Cogli il tuo tempo…”
 L’ora, i giorni, gli anni.. scorrono rapidi, era il 2008 quando ho avviato i miei primi corsi di cucina e nel 2010 avevo contattato l’AICI (ass. italiana insegnanti di cucina) per iscrivermi.
Poi, chissà, forse non ero pronta o non avevo colto l’occasione  e il tempo è passato.
Ma, quel che deve accadere… così, l’altro giorno leggo del  Summit in Puglia e… non ci posso credere eccomi là in uno splendido convento sede della Med Cooking School (direttore didattico Antonella Ricci) con le “colleghe di tutta Italia” a seguire la magistrale lezione di cucina pugliese tenuta dalle “Insegnanti ospitanti” capitanate dalla vice presidente Giovanna Quaranta.

La Puglia nel piatto con le ricette della nostra solare regione. Si comincia  dalle friselle e da un ottimo condimento di pomodorini a cura delle insegnanti Carmen Signorile e Antonella De Luca, poi tocca alla vice presidente che tra un sorriso e l’altro prepara la pitta di patate leccese, tipica della cucina povera del territorio. E’ il momento di Marilena Saponaro che presenta la cucina di mare con il piatto tipico, ovvero le cozze ripiene e la cucina della murgia con il timballetto di cardoncelli.

Tradizioni, colori, sapori, cucina di stagione…. tutto è racchiuso in questi piatti!
Le alunne sempre curiose e dai sorrisi affascinanti sono le “insegnanti di cucina di tutta Italia” giunte qui per catturare proprio questi sapori, per catturare un pezzo della nostra terra.

Maestre, insegnanti di cucina o chef? La sottile differenza è proprio una di loro a sottolinearla: “le maestre sono custodi delle tradizioni, a volte delle ricette di famiglia, gli chef vogliono stupire”. Citazione quanto mai veritiera soprattutto in questo periodo in cui la cucina fa spettacolo,  i foodblogger impazzano,  a volte  dimenticando la “tecnica”.

Tradizione e tecnica sono però fondamentali per leggere una ricette e farla propria, piuttosto che seguire a memoria una lista di ingredienti.

TITOLO DELLA RICETTA

Timballetto di cardoncelli di Marilena Saponaro

1kg di cardoncelli (verdura spinosa tipica della murgia pugliese) 200 g di mozzarella asciutta e sfilata, 150 g di parmigiano o pecorino, 150 g di mollica di pane di Altamura, 4 uova, aglio, prezzemolo, olio evo, sale e pepe

PROCEDIMENTO

Lessare i cardonceli in acqua salata. Amalgamare in una coppa  la mollica, l’aglio tritato, il prezzemolo e il formaggio. In un’altra coppa, sbattere le uova con poco parmigiano, aggiustare di sale e pepe.
Sistemare in una pirofila metà dei cardoncelli precedentemente scolati, coprire con uno strato di mozzarelal, una spolverata di formaggio e coprire con gli altri cardoncelli (si possono fare più strati, anche intervallati da carne d’agnello cotta in brodo e sfilacciata o da polettine). Coprire ‘ultimo strato con della mollica di pane, un filo d’olio e aggiungere poca acqua di cottura dei cardoncelli. Infornare a 180°C per 15 min. quindi togliere la pirofila dal forno e distribuire il composto di uova. Infornare nuovamente per circa 10 min.

VINO CONSIGLIATO

Negroamaro rosato  “Leone de Castis” Dal caretteristico colore rosa cerasuolo, profumo floreale di rosa che ritroviamo anche come profumo  nel bicchiere. Morbido ed equilibrato al palato, fresco e piacevole.

MORALE DELLA FAVOLA

Il tempo può scorrere, ma ciascuno di noi alla fine compie il viaggio che deve farle, incontra le persone che deve incontrare, completa il suo percoso di vita:  longa est vita, si plena est… ad maiora!

SULLE NOTE DI... Che ne dite di una bella pizzica salentina?

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