Orecchiette di grano arso
Io, aspirante sommelier.
Ebbene si, sono al secondo livello Ais.
Quando l’anno scorso ho cominciato a frequentare, non so in realtà perchè l’ho fatto.
So, che ho trovato il volantino, preso, iscritta.
Dopo anni nel mondo del food era giunto il momento di aggiungere un tassello alla mia formazione.
Ho cominciato il corso timidamente… io e il mondo del vino, questo sconosciuto!
Io che fino ad allora non avevo mai bevuto veramente… io e l’analisi visiva, olfattiva, gustativa… mamma mia che frana!
Poi, ieri sera, nella lezione sui vini europei è scattata una molla.
Una lezione diversa, dove il docente, anzi, la docente ha cominciato col farci analizzare il vino che poi ha collocato nel suo “terroir”.
Ognuno di noi ha compilato la sua scheda di valutazione e poi ci siamo confrontati e con mia grande sorpresa… bhè, avevo riconosciuto tutti i profumi e anche quella nota frizzante, l’aggiunta di anidride carbonica presente in questo vino bianco fermo.
Io che sto migliorando? Ma nooo, è solo che Manuela Cornelii, la docente, ha svelato l’arcano: la degustazione è soggettiva!
Ma diciamolo, sono rimasta affascinata dalla docente, dal suo modo di approcciarsi al mondo del vino, dalla sua preparazione, da come ha descritto i vini in degustazione.
In ogni bicchiere una poesia!
Ma io al momento sono solo un’aspirante sommelier e me la cavo meglio in cucina, voilà un po di poesia nelle orecchiette al grano arso con radicchio alla valpolicella, olio alle acciughe e scaglie di pecorino:
1oo gr farina di grano arso, 400 gr farina di semola di grano duro, 300 gr acqua
miscelare le 2 farine, setacciarle sulle spianatoia, creare la classica montagnetta, fare il buco al centro e poco per volta aggiungere l’acqua e impastare… quando l’impasto è pronto farlo riposare coperto da un cannovaccio, quindi tagliare dei pezzetti di pasta, arrotolare per avere dei rotolini di pasta sottile, tagliare dei pezzettini di 1 cm fare delle palline che con la punta di un coltello a punta arrotondata saranno trascinate prima sulla spianatoia e poi capovolte sul pollice.
A questo punto lavare e tagliare a listarelle il radicchio che andrà saltato in padella con un un filo d’olio e cipolla tritata finemente, sfumare con un bicchiere di vino rosso, io ho usato un “Valpolicella”
Lessare le orecchiette quando pronte scolarle e farle saltare in padella con il radicchio.
Servire con scaglie di pecorino e l’olio frullato precedentemente con le acciughe.
la molla che è scattata?
Stamattina ho incontrato casualmente Manuela Cornellii e salutandoci ha detto che “sono sulla buona strada”!
A Manuela Cornellii grazie e condivido con voi un suo articolo scritto insieme ad Arianna Fermani
Baci Lizia