Maison Lizia
Diario di viaggio,  Travel

Berlino city tour 2017

Il grigio, la metro, le gru gialle, i cantieri, i ciclisti isterici, Alexander platz, la pioggia, i bretzel: immagini che lascerò materializzare ogni volta che vorrò e che con un filo di nostalgia mi faranno ricordare il primo viaggio da maggiorenne, l’ultimo con la mia classe.
Atteso,desiderato, immaginato, vissuto. Con i volti illuminati da desideri, alla ricerca di una strada da percorrere, di una meta ispiratrice. Cacciatori di bellezza e di passioni felici, con in mano una reflex e nell’altra un cellulare. Accesi dal fuoco di mille domande, alla ricerca di almeno una risposta. E’ così che abbiamo percorso le vie di Berlino e forse qualcuno una risposta l’ha trovata su chi è e chi diventerà.

Città multiculturale e androgina, divisa per 27 anni da un muro, pregna di storia e accesa dalla memoria. I cantieri a cielo aperto e le gru che non sfuggono a nessuno scatto mostrano la continua trasformazione di una città ferita nell’animo che rivela le sue cicatrici al mondo. Meta indiscussa per artisti di tutto il mondo e anime creative.

Tra pezzi di storia, musei, ombre di palazzi di vetro e acciaio, nell’incontro tra il vecchio e il lato moderno della città, ecco di cosa si sono riempiti i miei occhi nei pochi ma intesi giorni trascorsi a Berlino.

Alexander PlatzSimbolo del modernismo degli anni 60 e della Germania dell’ Est, cetro della DDR. Prima tappa del nostro tour, ospita numerosi negozi, centri commerciali, ristoranti e la famosa Torrre della televisone.

Postdamer Platz
Specchio della Berlino modena fatta di vetro e di acciaio, ospita opere architettoniche di estrose personalità quali Renzo Piano, Arata Isozaki, Giorgio Grassi. Tra il Kollhoff-Tower e il Bahn-Tower si erge l’edificfio del Sony Centre con la sua cupola simbolo del monte Fuji giapponese. Se visitata nelle ore della sera, lo spettacolo della cupola si duplica ed ecco che ci si ritrova sotto un cielo di colori.

Porta di BrandeburgoMonumento alla pace e simbolo della Germania riunita, ispirata all’acropoli di Atene. Non si può lasciare Berlino senza averla immortalata.

ReichstagIl parlamento tedesco che oggi ospita il Bundestag: l’edificio berlinese che più rispecchia i contrasti e le contaddizioni della città. Nella struttura esteriore l’edificio, realizzato da Paol Wallot nel 1882,  conserva i motivi rinascimentali e classici ma la vera sorpresa è la moderna cupola in vetro progettata da Norman Foster. Percorredo passo dopo passo la scala elicoidale che vi permetterà di raggiungere la cupola, non dimenticate di rivolgere lo sguardo all’esterno dell’edificio per godervi il panorama dell’intera città.

Judische MuseumLasciatevi un po’ di tempo per il museo dedicato alla storia ebraica, una tappa culturale da non perdere per le numerose suggestioni che regala. Non abbiate fretta, il Judische Museum ha bisogno delle giuste pause, di silenzi e spazi di riflessione. Tre installazioni,più delle altre, hanno trovato uno spazio privilegiato nella valigia di ricordi che accompagnerà questo viaggio. Chi lo ha già visitato forse avrà indovinato, per chi invece non conosce ancora il museo lascio che li possa trovare visitandolo dal vivo.

Il muro: la East Side Gallery
Non si può lasciare Berlino senza aver visto almeno una parte del muro che per 27 anni ha diviso la Germania e ha spezzato in due la città. Il simbolo del lato più oscuro della storia contemporanea della Germania, nella East Side Gallery, si colora e veste di graffiti realizzati da 118 artisti diversi. Una galleria d’arte a cielo aperto che ha trasformato il grigio della divisione e della guerra fredda, nei colori della speranza.

 

 

Berlino nel piatto:

ecco cosa ho assaggiato Pretzel – ispirati alla mani intrecciate dei bambini in preghiera, i Pretzel sono il cibo da merenda più antico del mondo. La leggenda narra che un distratto fornaio, addormentatosi durante la cottura del tipico pane, al momento del risveglio, pensando che il pane non fosse ancora cotto, gli diede una seconda cottura indurendoli. Divenuti nel 1450 dolce pasquale tipicamente tedesco, oggi sono un augurio di fortuna e prosperità. Attenzione, non chiamateli panini! perchè i pretzel, arricchiti dall’aggiunta di sale grosso o semi, si caratterizzano per il passaggio in una soluzione di acqua bollente e bicarbonato di sodio prima della cottura. Ottimi anche nella versione farcita con il tipico weibwurst, senape dolce e cetrioli.

 

Berliner Ballen – sì, è lui: l nostro bombolone, il krapfen. Anche se pensate di sapere di cosa si tratta, vi consiglio di provare la versione berlinese del dolce che ha origini proprio nella Germania del Nord. Deliziosi nella versione mignon, da mangiare uno alla volta passeggiano tra le strade di Berlino.

Apfelstrudel – nato nella lontana Turchia e arrivato in Europa nel XVI secolo. Io ho assaggiato la versione con la pasta matta, rigorosamente caldo e accompagnato con gelato al cioccolato, crema alla vaniglia e frutta fresca

Berlino in valigia

Ricordatevi di lasciare un po’ di spazio in valigia per:
– cioccolato,cioccolato, tanto cioccolato adoro portare con me ricordi golosi e ancor più regalarli in sostituzione delle classiche calamite. E cosa c’è di meglio del cioccolato dopo un tour nella capitale della Germania ?
-non mi sono lasciata scappare la maglia dell’Hard Rock Cafè, nonostante lo shop non sia a due passi dal centro
-non potevano mancare i tipici pretzel, da mettere in valigia all’ultimo minuto ancora caldi

 

 

 

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