Classico Berardenga
Berardenga: il Chianti Classico “più senese”
Castelnuovo Berardenga è il territorio al cuore della conca senese, parte meridionale della zona del Chianti Classico.
Morfologicamente è un terreno di frontiera, che lambisce le famose terre delle Crete Senesi.
Qui, il terreno è ricco di calcare, sabbie, galestro e argille, in grado di offrire vini potenti ed eleganti, con grande sapidità e potenzialità di evoluzione.
E’ una zona varia , con filari di vigne che si alternano a oliveti sulle morbide colline toscane, regalando uno scenario unico.
Tutto è curato, nulla è lasciato al caso e proprio per dare voce a questa terra e ai vini che essa produce, che nasce l’ Associazione Classico Berardenga costituita dai viticoltori di Castelnuovo che producono il Chianti Classico e che hanno l’intento di preservare e valorizzare sia il territorio che la sua cultura e la sua storia.
Ricercare ciò che è stato, esaltare ciò che è e curare ciò che sarà, questo l’intento dell’ associazione per dare voce al vino non solo come espressione ma come interpretazione del territorio stesso.
Un po’ di storia sul Chianti
1427: al catasto di Firenze si attesta la vocazione vitivinicola della zona chiantigiana.
1716: il Granduca di Toscana Cosimo di Ferdinando II de’ Medici, noto come Cosimo III, emana un bando in cui si definisce e protegge il territorio chiantigiano che va da Siena e Firenze.
1872: grazie al barone Bettino Ricasoli nasce il Chianti con la sua formula detta ricasoliana, in cui “il vino riceve dal Sangioveto la dose principale del suo profumo e una certa vigoria di sensazione….”
All’inizio del XX secolo, per motivi commerciali e per aumentare la produzione al fine di soddisfare l’ampia richiesta nazionale ed internazionale, si iniziò a produrre vino al di fuori della zona del Chianti delimitata nel 1716, chiamandolo ugualmente “Chianti”.
I vitigni del Chianti Classico
Nel Chianti Classico, il ruolo da protagonista spetta al Sangiovese, il vitigno toscano per eccellenza, presente in percentuali che possono andare dall’80 al 100%.
Possono essere presente altre uve per il restante 20%: Canaiolo, Colorino, Cabernet Sauvignon e Merlot.
Le caratteristiche del Chianti Classico
Colore rubino brillante, tendente al granato.
Gusto asciutto, sapido, deve essere invecchiato per almeno 11 mesi e avere una gradazione alcolica minima di 12°.
La Riserva, richiede un invecchiamento minimo di 24 mesi, di cui almeno 3 di affinamento in bottiglia.
Rispetto al Chianti Classico, il Riserva ha una finezza maggiore, un profumo più intenso di spezie e frutti di bosco, cuoio, tabacco.
Gusto più pulito e vellutato.
Si contraddistingue per il suo colore rosso cupo.
La sua gradazione alcolica deve essere di 12,5 gradi.
Come riconoscere un Chianti Classico
Il Chianti Classico è un vino rotondo, fresco, molto equilibrato.
Colpisce per la grande pulizia di profumi, con spiccati aromi di ciliegia, mora, sottobosco, viola.
Ha una struttura sfaccettata, ma mai troppo corposa con un corpo voluttuoso.
Alla degustazione il finale risulta stimolante con una sensazione di assoluta freschezza.
Consigli di degustazione
La temperatura del vino deve essere compresa tra i 16 e i 18°C
Se stiamo degustando un Chianti Classico giovane possiamo versarlo nei balon appena aperta la nostra bottiglia.
Invece se stiamo aprendo un Riserva, questo andrà aperto qualche ora prima della degustazione.
Mi raccomando, la bottiglia del Chianti Classico, si contraddistingue per il marchio del Gallo Nero
Abbinamenti
Il Chianti Classico sposa bene i cibi della tradizione Toscana.
Per cui ottimo su una costata alla fiorentina, per accompagnare carni rosse cotte alla griglia, piatti di selvaggina, arrosti, zuppe e minestre, brasati e formaggi stagionati.