Maison Lizia
vini e vitigni

Nobile di Montepulciano

Montepulciano, di ogni vino è re

La storia di Montepulciano, di origini etrusche, è da sempre legata alla fama delle sue vigne e del suo vino nobile: come testimonia una kylix (tazza da vino) rinvenuta nel 1868, insieme a numerosi oggetti in bronzo in una tomba etrusca. (Oggi, molte di queste tombe etrusche sono visitabili all’interno delle numerose cantine).

Un pò di storia
Già dal 789 il chierico Arnipert offre alla chiesa di San Salvatore a Lanciniano, sull’Amiata, un pezzo di terra coltivata a vigna posta nel castello di Policiano.
Fin dall’Alto Medioevo i vigneti di Mons Pulitianus producevano vini eccellenti.
Alla metà del 1500 Sante Lancerio, cantiniere di papa Paolo III Farnese, celebrava le qualità del vino prodotto a Montepulciano.
Fra le numerose testimonianze storiche, un documento del 1350 detta le regole del commercio del vino di Montepulciano che diventa “Nobile” grazie al poeta Francesco Redi che scrive “Montepulciano, di ogni vino è re”.
La DOC e DOCG ” Nobile di Montepulciano”
Situata all’estremo sud orientale della Toscana, in prossimità del confine con l’Umbria, la denominazione Vino di Montepulciano è stata tra le prime, nel 1966, ad essersi fregiata della denominazione DOC.
Nel 1980 è la prima insieme al Brunello di Montalcino e al Barolo, ad essere promossa DOCG.
Inoltre da ben 50 anni (1965) il Consorzio del Vino Nobile  promuove e tutela l’immagine del Vino Nobile in Italia e nel mondo.
La denominazione nel corso degli anni ha continuato a crescere passando dai 615 ettari del 1980 ai 1300 del 2013. Con  una produzione annuale che oscilla tra i 7 e gli 8 milioni di bottiglie, di cui l’85%  costituite da Vino Nobile e il 15% da Vino Nobile Riserva.
Il Vino Nobile ha un invecchiamento minimo di 24 mesi di cui almeno 12 mesi in legno.
Il Vino Nobile Riserva ha un invecchiamento minimo di 36 mesi di cui almeno 6 mesi in bottiglia.
In entrambi i casi la base ampelografica è data da uva Sangiovese 100% o come prevede il disciplinare per il 70% da Sangiovese (chiamato localmente prugnolo gentile).
Per il restante 30% da altri vitigni complementari (canaiolo, mammolo, colorino, merlot) tra cui al massimo un 5% può essere da uva a bacca bianca.

LE CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE DEL NOBILE DI MONTEPULCIANO

ll Nobile di Montepulciano esprime al meglio il suo territorio e suoi vitigni.

Alla vista si presenta con un bel colore rosso rubino di media intensità, caratteristica tipica del Prugnolo gentile.

Con l’invecchiamento, tende ad assumere i riflessi del rosso granato preannunciando un vino più strutturato e più morbido.

Al naso ti conquista con un profumo  intenso ed etereo: viola passita, marasca, pepe nero, confettura di frutti di bosco, cuoio.

Sono solo alcuni dei profumi che si ritrovano nel calice.

Al gusto risulta equilibrato, intenso, asciutto e persistente con un finale speziato e fruttato.

PENSANDO AL NOBILE DI MONTEPULCIANO

Ci cattura con i suoi profumi di  note fruttate: prugna, amarena, lampone, mora.
Ci inebria con i suoi profumi floreali di rosa e violetta.
Ci seduce con le sue note di liquirizia, cannella, noce moscata, pepe rosa e pepe nero.
Ci accarezza il palato con le sue note di vaniglia.
Ci stupisce con la sua freschezza di apertura e con l’ astringenza dei tannini che si contrappongono alla morbidezza conferita dall’affinamento e dal calore alcolico.

Un vino dal lungo affinamento, con grande complessità e struttura.

ABBINAMENTI

Perfetto l’abbinamento con gli arrosti e con le carni sia bianche che rosse. Pefetto con la cacciagione, con il pollame. Ma anche con i formaggi stagionati come pecorino o Parmigiano Reggiano.

Io, lo adoro anche in abbinamento a un piatto tipico di Pici.

Si consiglia di servirlo a temperatura ambiente (18 e 20°C. ) e di stappare la bottiglia un paio d’ore prima del consumo, in  modo tale da permettere al vino di ossigenarsi e di sprigionare al meglio i suoi profumi.

 

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