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Antipasti,  Ricette

La caponata di casa Agnello

Dal libro Il pranzo di Mosè, la ricetta della caponata è la grande protagonista della lezione di cucina per Ricette tra le righe, perchè come dichiara Simonetta Agnello Hornby :- Non c’è niente di più siciliano….

Simonetta Agnello Hornby:  Il pranzo di Mosè – Un filo d’olio

Quando si parla di Simonetta Agnello Hornby si pensa subito alla sua Sicilia fatta di colori e tradizioni antiche, ai profumi che questa terra genuina e ospitale regala.
Si pensa alla famiglia che Simonetta in ogni libro, in ogni storia descrive con dovizia di particolari, ne Il pranzo di Mosè lo fa attraverso i pranzi che la mamma e la zia cucinavano per i loro ospiti.

Ne Il pranzo di Mosè apre le porte della casa di Mosè, la tenuta estiva dove da cinque generazioni la sua famiglia trascorre le vacanza estive.

Oggi come allora la tenuta di Mosè grazie a Simonetta e la sorella Chiara continua a vivere e a ospitare gli ospiti che giungono per godere della sua pace, della sua ospitalità, dei suoi prodotti tipici, primo tra tutti l’olio che proviene dall’oliveto in collina.

Con la lettura de Il pranzo di Mosè ben presto anche noi siamo ospiti, immersi nella tenuta, quasi sembra di condividere lo stesso pranzo, seduti alla stessa tavola della famiglia per gustare piatti preparati con amore.

  • I pranzi di Mosè mi ricordano che mangiare insieme è una gioia reciproca

Un libro fatto di ricordi legati indissolubilmente anche alle ricette di famiglia.

Ricette suddivise per menù secondo la stagionalità o le varie ricorrenze come ricevere con un  pranzo di soli dolci o per un pranzo in piedi.

Un ampio capitolo è poi dedicato alle caponate:

  • Caponata di melanzane barocca di Aurora, con le mandorle tostate, al cioccolato, di casa Agnello.

Ma Simonetta Agnello Hornby raccoglie le ricette di famiglia nel libro Un filo d’olio.

Ricette che Simonetta e sua sorella preparano ancora oggi secondo gli insegnamenti ricevute dalla loro mamma e dalla zia Teresa che erano:

  • Ligie alle proporzioni, assorte nella preparazione, rispettose degli ingredienti, dando via libera all’immaginazione soltanto nella presentazione del piatto finito.

Ricette che:

  • nonostante con i  pochi ingredienti si riusciva ad avere pietanze variate e ottime, i piatti da portata erano presentati con cura e la tavola era impreziosita dalle belle tovaglie.

Il fil rouge di queste ricette come Chiara stessa scrive è l’olio d’oliva.

  • A Mosè abbiamo un uliveto molto bello, molto amato, fatto di vecchissimi olivi – cinquecento o più anni – che produce un ottimo olio extravergine aromatico e saporito: è l’unico grasso che abbiamo mai usato in cucina, ed è per questo che in tutte le ricette ho scritto semplicemente “olio d’oliva”.

In Un filo d’olio le ricette sono suddivise per i mesi che vanno da Maggio a Settembre, ovvero i mesi in cui la famiglia di recava a Mosè per le vacanze estive.

La ricetta della settimana: la caponata di casa Agnello

La nostra caponata è fatta con melanzane fritte leggermente; la sua caratteristica distintiva sono l’assenza di salsa al pomodoro e gli ingredienti tagliati a pezzettini molto piccoli, in modo che ogni forchettata contenga tutti i sapori. Chiara preferisce un agrodolce leggero e le piace lasciare il sughetto abbondante perché a casa nostra si crede fermamente che la caponata sia un companatico e non una pietanza a sé.

Ingredienti per 6 persone:

  • melanzane 800 g
  • sedano 1 gambo
  • cipolla 200 g
  • capperi 2 cucchiai
  • olive verdi o nere 1 tazza da tè
  • passata di pomodoro 3 cucchiai
  • aceto di vino 1 bicchiere
  • zucchero 1 cucchiaio
  • olio E.V.O.  4 cucchiai
  • olio per friggere q.b.

Procedimento:

Lavate, togliete il gambo e qualche striscia di buccia alle melanzane.
Tagliatele a fette spesse 2-3- cm e poi tagliate le fette a dadini.
Friggete i dadini di melanzana in olio bollente fin quando prendono un bel colore dorato e metteteli in una ciotola sopra un foglio di carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso.
Tritate molto finemente la cipolla, il sedano, i capperi e le olive.
Scaldate in una padella l’olio evo, versate il trito e fate cuocere a fuoco vivace fino a quando la cipolla non imbiondisce, quindi aggiungete la passata di pomodoro e fate cuocere per 5 minuti.
Spegnete il fuoco e aggiungete metà dell’aceto e dello zucchero, mescolate e fate riposare per 5 minuti.
L’altra metà dell’aceto e dello zucchero va tenuta da parte: l’agrodolce ha sempre un gusto molto particolare e personale e se ne realizza appieno il sapore una volta che tutti gli ingredienti sono freddi e riposati da almeno un’ora.
A questo punto condite i dadini di melanzane già fritti e scolati dall’olio con il trito già aromatizzato con l’agrodolce.
Fate riposare per almeno un’ora. Poi assaggiate e, se necessario e gradito, aggiungete tutto o parte dell’aceto e dello zucchero tenuti da parte.

  • Si può congelare o mettere in barattoli di vetro da sterilizzare

Variante: Caponata di melanzane barocca di Aurora

In questa versione il sedano viene sbollentato per ammorbidirlo e si aggiungono  pinoli, olive nere e un trito di perone rosso e giallo. In ultimo si aggiunge una spolverata di semi di finocchio e una di cannella.

Dal libro Il pranzo di Mosè:

La caponata, il cibo più siciliano che io conosca

Quando si parla dell’origine della parola caponata non si è mai d’accordo.
Alcuni dicono che venga dalle “capone”, le osterie frequentate dalla gente più povera, altri le attribuiscono origini arabe. Ogni città della Sicilia ha la propria caponata. Si è fedeli alla caponata del luogo di nascita quanto lo si è alla salsa di pomodoro. Se ne discute a tavola e fuori tavola, come se fosse un argomento di grande importanza. E lo è, per noi. La caponata è il cibo più siciliano che io conosca, più della cassata, più delle arancine, perché lo mangiamo più spesso. A Mosè si prepara in grandi quantità almeno una volta alla settimana e si serve a tavola per due o tre pranzi consecutivi…. Si conserva bene, anzi i sapori si amalgamano meglio e il gusto diventa più pronunciato dopo qualche giorno. Preparare la caponata è come preparare un’opera d’arte, un lavoro di mani e di colori che, ovunque io mi trovi mi riporta agli odori e ai sapori di casa mia.

Simonetta Agnello Hornby

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