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kolba
Ricette delle feste

La kolba: il grano dei morti

C’è un piatto che più di tutti mi piace preparare in questa giornata ed è la Kolba, per il terzo anno consecutivo la ripropongo qui sul blog e non per la sua ricetta, ma per il suo profondo significato, per il suo legame con le tradizioni, per la sua storia

La kolba, dal greco Kollyba o “colva” è il  grano dei morti, ricetta tipica pugliese che nel passato di usava preparare per la sera del primo novembre.

L’uso del grano in cucina, noi pugliesi lo abbiamo ereditato dai coloni greci e con questo anche l’usanza di onorare le anime del Purgatorio che si aggirano inquiete per cercare la via del Paradiso. Per indicare loro la strada e non farle perdere, i “vivi” accendono dei lumini e imbandiscono la tavola in loro onore, fra i piatti non deve mancare la Kolba, ovvero il grano cotto condito con noci, mandorle, chicchi di melagrana e vincotto d’uva, dove ogni ingrediente ha un suo significato. Secondo la tradizione greco-ortodossa con questa ricetta si ricordava l’avvelenamento dei campi di grano dei cristiani fatto eseguire dall’Imperatore Giulio Apostata con l’intento di sterminarli tutti. Molti cristiani morirono, ma molti si salvarono nutrendosi con il grano bollito che conservavano in dispensa. Nacque così il rito di memoria e penitenza che si è perpetuato nei secoli.

IL GRANO

Legato al mito greco di Persefone, simboleggia la figlia di Demetra, Dea della Terra e dell’agricoltura. La bella fanciulla rapita da Ade, Dio degli Inferi era costretta a vivere ogni inverno nel Regno dei Morti e doveva aspettare la Primavera per tornare ad abbracciare la madre nel Regno dei Vivi, proprio come il chicco di grano che ricompare alla luce germogliato in Primavera.

GLI  INGREDIENTI PER LA kOLBA

Gli ingredienti che compongono la Kolba sono ricchi di simbologia:

– le mandorle rappresentano le ossa dei morti
– le noci hanno il duplice significato di vita e morte, una che ricongiunge l’altra
– i chicchi di melagrana simboleggiano il ritorno del corpo alla terra
– la cannella, la vita
– il vin cotto è il sangue che lava i peccati
– il grano è il simbolo della Resurrezione, ogni chicco mangiato “traghetta un’anima in paradiso”
– l’uva passa  è la dolcezza della Resurrezione dopo la morte

RICETTA

La morte come ci ricorda Totò è “na livella”, ecco perchè tutti gli ingredienti che arricchiscono il grano devono avere lo stesso peso.

500 g di grano bollito, condito con 150 g di mandorle, 150 g di chicchi di melagrana, 150 g di noci, 150 g di uva passa, 150 g di gocce di cioccolato (un’aggiunta dei tempi più recenti di dolcezza), una spolverata di cannella, vin cotto q.b. per amalgamare gli ingredienti.

SOLO CREDENZA…. Io credo nella magia.

La magia degli incontri, dello stare insieme e delle belle amicizie.
Credo negli eventi che possono cambiare il corso della nostra vita, credo… e mi piace credere alle vecchie storie e  alle leggende. Mi piace conservare la tradizione: mi fa sapere esattamente chi sono e dove affondano le mie radici. Ecco perchè questa non è solo una semplice “preparazione o ricetta” ma un tramite tra il mio mondo e chi non c’è più e che spero che in questa notte venga a farmi visita, ecco perchè la sera del primo novembre lascio apparecchiato per il mio ospite importante. Sul tavolo metto la Kolva, le candele e…..

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