I purcidduzzi pugliesi: la ricetta

I purcidduzzi pugliesi insieme alle cartellate non possono mancare sulla tavola delle feste.

Piccoli e golosi sono una vera tentazione.

La loro forma ricorda quella dei gnocchetti e la tradizione li vuole glassati con il miele.

La storia dei purciduzzi pugliesi

Come per tutti i dolci della tradizione anche le origini dei purciduzzi sono legati alla tradizione contadina.

Secondo la leggenda i porciduzzi pugliesi nascono dall’ingegno di una povera mamma che in casa aveva pochi ingredienti: farina, vino, un arancio e delle spezie.
L’unione di questi ingredienti diede vita all’impasto che la mamma trasformo in gnocchetti e che pi tuffò nell’olio caldo per la gioia dei suoi bimbi che poterono gustare il dolce per Natale.

In molte case pugliesi si mangiano fino al 17 gennnaio, giorno di Sant’Antonio Abate e primo giorno di Carnevale.

La ricetta:

Procedimento:

Intiepidire il vino e in una tazzina sciogliere il lievito di birra.
Impastare la farina con l’olio, il sale, il lievito e il vino sufficiente a dare all’impasto la giusta consistenza, Deve risultare abbastanza sodo.
Man mano spezzettare dei pezzetti di pasta e ricavarne dei rotolini dello spessore di un dito, tagliarli a tocchetti di 2 cm e incavarli servendosi dei denti di una grattugia.
Friggerli in abbondante olio bollente fino a quando non assumono un bel colore dorato.
In un tegame far bollire il miele con l’acqua e la buccia del limone.
Immergerli poco per volta rigirandoli bene, tirarli su con una schiumarola e sistemarli a forma di ciambella in un piatto da portata.
Infine cospargere il dolce con gli anisini o con la cannella.

Variante:

Se preferite potete glassare i purciduzzi anche con il tradizione vin cotto