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Soufflè al cioccolato -venerdì film-

Una storia di donne, di aiuto e amicizia, una storia raccontata da tre personalità diverse e così determinate, raccontata con semplicità e una sottile ironia.

Scopriamo insieme a Francesca i dettagli di una scena esilarante e inaspettata che vede protagonista una torta al cioccolato …

Minny: “Eat my shit!”
Miss Hilly: “Have you lost your mind?”
Minny: “no ma’am, but you is about to. ‘Cos you just did.”

1962. Jackson, Mississipi.

La vendetta è un piatto che va servito freddo e Minny lo sa bene: la sua “fresh pie” è lì, accuratamente poggiata su un piatto di porcellana.

E’ bella, invitante, ti fa venire l’acquolina in bocca. E tu sei lì, come Miss Hilly, con un velo di bava sulle labbra e l’improvviso bisogno di una forchetta. C

hi avrebbe mai potuto immaginare che quella crostata al cioccolato, così ben fatta e deliziosamente farcita sarebbe stata solo il simbolo di un’utopica azione vendicativa?

Sicuramente non Miss Hilly, la perfida e ricca padrona che, avendo in precedenza cacciato la sua domestica di colore, Minny, davanti ad un bel dolce non sa dire di no, probabilmente pensando si tratti di una richiesta di perdono.

Si sbaglia. Alla grande.
Minny per una volta nella sua vita (e probabilmente anche l’ultima) non è più una schiava, non è più oggetto di discriminazione, soprattutto non è la vittima.

E’ lei che sa come si preparano le crostate al cioccolato; è lei che conosce gli ingredienti ed è solo lei che sa che ciò che la sua padrona si appresta a mangiare non è una torta preparata con cura e amore, ma esattamente il contrario.

Nel film Minny agisce come riflesso di un vecchio specchio abituato ad osservare gli effetti devastanti di una società che opprime , schiaccia, discrimina i suoi abitanti sottoposti alla dura legge del pregiudizio. Ma sono questi stessi abitanti i creatori di luoghi comuni quali “i neri sono sporchi”, “le donne sono stupide”, “le bionde sono molto stupide” o “mamma è colei che ti ha partorito”.

In questa pellicola tutti questi temi vengono affrontati attraverso gli occhi sofferenti e le anime doloranti delle donne. Donne ignare del dolore che si infliggono a vicenda, inconsapevoli che le cattiverie a cui sono sottoposte hanno ripercussioni negative sulle loro stesse azioni.
C’è però Skeeter, personaggio portante del film, che non ha paura di parlare, non ha paura di metterci la faccia, perchè la sua protesta è sensata e la causa che difende è giusta.

Decide quindi di raccogliere storie ed esperienze delle donne discriminate e malviste della sua città per denunciare un problema sociale diffuso e sentito, per dare voce ad una popolazione che altrimenti rimarrebbe muta per sempre.

Tate Taylor attraverso questa commedia dolce-amara fa ridere (molto), riflettere (anche) ma soprattutto fa venir voglia di agire e criticare il mondo in cui viviamo. Ribellarsi è bene, ma sempre con cognizione di causa.
(Francesca Conserva)

TITOLO DELLA RICETTA: Soufflè al cioccolato
100 g di cioccolato fondente, 300 ml di latte, 25 g di burro, 4 uova, 1 cucchiaino di maizena, 4 cucchiai di zucchero, 100 g di gocce di cioccolato, fragole fresche e panna montata per decorare

PROCEDIMENTO

Portare a ebollizione il latte con il burro. Mescolare i tuorli, la maizena e lo zucchero in una terrina e unire poco alla volta il latte caldo. Trasferire il tutto in una pentola e fare addensare a fuoco basso, continuando a mescolare. Togliere dal fuoco e unire il cioccolato, fino a farlo sciogliere. Montare a neve gli albumi e incorporarli poco alla volta al composto di cioccolato. Unire le gocce di cioccolato e trasferire il composto negli stampini di alluminio, precedentemente imburrati. Cuocere in forno a già caldo a 180° per 30 minuti, finchè non risulteranno gonfi.  Servire ben caldo, accompagnato da panna montata e qualche fragola fresca.

CITAZIONE DEL FILM”Il cambiamento è iniziato da un sussurro … “

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